Il “captatore informatico” come strumento di ricerca della prova in Italia
DOI:
https://doi.org/10.22197/rbdpp.v3i2.71Parole chiave:
Prova, indagini preliminari, perquisizioni online, sorveglianza online, intercettazione di conversazioni o comunicazioni.Abstract
Il codice italiano di procedura penale non contiene alcuna disciplina delle indagini effettuate con l’ausilio di malwares del tipo “cavallo di Troia” installati in un dispositivo elettronico come uno smartphone o un tablet. Questo articolo spiega in quali casi, e a quali condizioni, atti investigativi di questo genere possono essere ugualmente considerati ammissibili secondo la legge processuale italiana, e illustra i contenuti dei principali progetti di riforma concernenti questa materia che sono attualmente in discussione nel Parlamento italiano.Downloads
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